Mutuo e Interest Rate Swap: Tutela per l'Impresa


Quando si vuole stipulare un mutuo a tasso fisso, bisogna tenere conto di un particolare parametro, ossia il tasso IRS, che rappresenta una sorta di tutela che la Banca richiede proprio per via dell'invariabilità del tasso di interesse.

Il termine IRS indica l'acronimo di Interest Rate Swap e rappresenta uno strumento che viene fornito alle banche per tutelarsi nel momento in cui viene acceso un mutuo a tasso fisso. I mutui con interesse a tasso fisso, infatti, possono essere convenienti per i clienti quando il costo del denaro diventa superiore al valore della rata ma, proprio per questo stesso motivo, non sono invece favorevoli alla banca.

Proprio in questo caso entra in gioco il tasso IRS che provvede a tutelare le situazioni in cui gli andamenti dei mercati portano alla situazione in cui il costo del denaro diventi superiore alla tassa prevista dalla rata. L'utilizzo dell'IRS assicura quindi alla banca di avere sempre degli introiti dalle rate del mutuo visto che, in caso di mancata convenienza diretta, entra in gioco il sostegno del tasso IRS. L'IRS, infatti, rappresenta un accordo che viene stretto tra una banca e un investitore, che si accolla il rischio di un'eventuale variazione dei mercati.

Oltre a questo, inoltre, la banca aggiungerà uno spread ben definito: in tal modo avrà la sicurezza di evitare determinate perdite che si possono originare in caso di variazioni negative degli andamenti del mercato. Quando si calcola il tasso fisso del mutuo, quindi, si deve sapere che esso comprende al suo interno anche il valore dell'IRS e dello spread.

L'IRS è stato quindi introdotto per evitare perdite derivanti da tassi fissi, soprattutto da mutui a tassi fissi con lunga scadenza. Questi, infatti, sono sempre meno comuni, proprio perché tra la stipula del contratto di mutuo e la chiusura della stessa, possono trascorrere diversi anni e i mercati possono registrare un gran numero di oscillazioni non sempre prevedibili e calcolabili. Questo significa che la banca, proponendo dei mutui a tasso fisso, si accolla il rischio di trovarsi, in caso di completo stravolgimento dei mercati, in grave perdita. A meno, appunto, di non inserire un parametro che permetta di salvaguardarsi da tali possibilità come, appunto, l'IRS.

Come si calcola l'IRS

L'IRS non viene definito in maniera autonoma dalle banche ma viene calcolato tenendo conto di una serie di condizioni del mercato. I tassi IRS possono essere facilmente recuperati sui principali quotidiani che si occupano di finanza, nonché su siti online specializzati in argomenti economici o relativi a mutui e finanziarie.

Se si vuole calcolare quali siano i tassi di interesse che dovranno essere applicati a un determinato mutuo, quindi, è necessario per prima cosa valutare quali siano gli andamenti dell'IRS nel periodo di interesse.

Il calcolo dell'IRS non è immediato, ma deve essere fatto tenendo conto di una media relativa alle quote swap, ossia delle quote di interessi, dei quindici anni precedenti. A questo valore si aggiunge poi quello dello spread, dato da un ulteriore percentuale che dipende dal momento in cui si effettua la stipula del contratto di mutuo.

La scelta dei quindici anni come valore sul quale determinare la media permette di determinare un parametro generalmente sicuro, ossia in grado di valutare eventuali oscillazioni di breve durata per garantire una valore medio altamente attendibile e, soprattutto, ripetibile.

Si può quindi considerare una semplice formula che permette di conoscere quale sia il tasso IRS previsto in un mutuo per ogni momento. Esso sarà infatti dato dal suo valore medio degli ultimi anni più lo spread del momento. Il risultato derivante da tale calcolo permette anche di comprendere quali sono i motivi per cui i mutui a tasso fisso possono rappresentare valori differenti di tantaeg.

Differenza tra IRS ed EURIBOR

L'IRS viene spesso indicato anche con Eurirs in quanto il tasso di interesse swap viene calcolato tenendo conto delle banche della Comunità Europea e facenti riferimento alla FBE (Federazione Bancaria Europea).

Quando si parla invece di Euribor, ossia di Euro Interbank Offered Rate, si intende il tasso di riferimento che viene calcolato per i prestiti a tasso variabile. Anche questo viene valutato tenendo conto della media dei tassi di interesse. La differenza sta inoltre nel fatto che esso definisce il tasso medio con il quale si verificano le diverse transazioni finanziarie, valutate in euro, tra le banche della FBE.

Per come è stato definito, questo indice permette di avere una misura molto rappresentativa e ampiamente affidabile di quale sia il costo del denaro. Il suo aggiornamento è infatti quotidiano e permette di tenere sotto controllo tutte le oscillazioni dei mercati e, quindi, dei mutui.

A differenza del tasso IRS, che è unico, i valori dell'Euribor sono diversi, circa quaranta. A seconda delle esigenze, le banche possono scegliere di applicarne uno o un altro. Le differenze sono dovute soprattutto alla durata del mutuo. Quando si fa richiesta di un mtuo a tasso variabile, quindi, è bene conoscere quale sia il nome dell'indice Euribor che viene utilizzato in modo che potrà valutare in ogni momento gli andamenti del proprio tasso del finanziamento.

Si può quindi dire che la principale differenza tra i due parametri è data dal tipo di mutuo ai quali si riferiscono, visto che l'IRS è relativo ai mutui a tasso fisso mentre l'Euribor va a interessare i finanziamenti a tasso variabile.

Valori IRS storici

Per conoscere quali siano i valori storici dell'IRS, ossia quelli relativi ai passati quindici anni o anche a tempi superiori, è possibile cercare sui migliori siti online che si occupano di finanziamenti e mutui.

Tramite i siti specializzati e utilizzando gli appositi filtri, si potranno quindi visionare i valori storici dell'IRS anche in relazione all'Euribor impostato. Ad esempio, se si è interessati a controllare l'IRS a dieci anni alla data del primo febbraio del 2019, si avrà il valore di 0.70% mentre nel caso di un calcolo a quindici e venti anni si hanno rispettivamente i valori di 1.06 e 1.23%. Alla stessa data, il valore dell'Euribor calcolato a uno, tre, sei mesi e un anno vale invece rispettivamente -0.37%, -0.31%, -0.24% e -0.11%.

Tutti questi valori possono essere anche paragonati con quelli relativi a date precedenti: ad esempio, se si è interessati a conoscere IRS ed Euribor dell'ottobre 2008, in cui si sono avuti picchi elevati di questi tassi, si potrà filtrare la data di interesse e si otterranno le diverse informazioni in proposito. Ad esempio i valori di IRS valutati il 6 ottobre 2008 sono stati, per gli intervalli su dieci, quindici e venti anni, rispettivamente di 4.46%, 4.52% e 4.43% mentre l'Euribor, sempre calcolato a uno, tre, sei mesi e un anno, aveva valori rispettivamente di 5.22%, 5.42%, 5.49% e 5.46%.

 Fonte: www.mutui.it

 

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