Come fare l’insinuazione al passivo per il lavoratore


La domanda di ammissione al passivo di un credito, di restituzione o rivendicazione di beni mobili e immobili, si propone con ricorso da trasmettere a norma del comma seguente almeno trenta giorni prima dell'udienza fissata per l'esame dello stato passivo.

Il ricorso può essere sottoscritto anche personalmente dalla parte ed è formato ai sensi degli articoli 21, comma 2, ovvero 22, comma 3, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni e, nel termine stabilito dal primo comma, è trasmesso all'indirizzo di posta elettronica certificata del curatore indicato nell'avviso di cui all'articolo 92, unitamente ai documenti di cui al successivo sesto comma. L'originale del titolo di credito allegato al ricorso è depositato presso la cancelleria del tribunale.

Il ricorso contiene:

1) l'indicazione della procedura cui si intende partecipare e le generalità del creditore;

2) la determinazione della somma che si intende insinuare al passivo, ovvero la descrizione del bene di cui si chiede la restituzione o la rivendicazione;

3) la succinta esposizione dei fatti e degli elementi di diritto che costituiscono la ragione della domanda;

4) l'eventuale indicazione di un titolo di prelazione, nonché la descrizione del bene sul quale la prelazione si esercita, se questa ha carattere speciale;

5) l'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica certificata, al quale ricevere tutte le comunicazioni relative alla procedura, le cui variazioni è onere comunicare al curatore.

Il ricorso è inammissibile se è omesso o assolutamente incerto uno dei requisiti di cui ai numeri 1), 2) o 3) del precedente comma. Se è omesso o assolutamente incerto il requisito di cui al n. 4), il credito è considerato chirografario.

Se è omessa l'indicazione di cui al terzo comma, n. 5), nonché nei casi di mancata consegna del messaggio di posta elettronica certificata per cause imputabili al destinatario si applica l'articolo 31-bis, secondo comma.

Al ricorso sono allegati i documenti dimostrativi del diritto del creditore ovvero del diritto del terzo che chiede la restituzione o rivendica il bene.

Con la domanda di restituzione o rivendicazione, il terzo può chiedere la sospensione della liquidazione dei beni oggetto della domanda.

Il ricorso può essere presentato dal rappresentante comune degli obbligazionisti ai sensi dell'art. 2418, secondo comma, del codice civile, anche per singoli gruppi di creditori.

Il giudice ad istanza della parte può disporre che il cancelliere prenda copia dei titoli al portatore o all'ordine presentati e li restituisca con l'annotazione dell'avvenuta domanda di ammissione al passivo.

Le domande di ammissione al passivo di un credito, di restituzione o rivendicazione di beni mobili e immobili, trasmesse al curatore oltre il termine di trenta giorni prima dell'udienza fissata per la verifica del passivo e non oltre quello di dodici mesi dal deposito del decreto di esecutività dello stato passivo sono considerate tardive; in caso di particolare complessità della procedura, il tribunale, con la sentenza che dichiara il fallimento, può prorogare quest'ultimo termine fino a diciotto mesi.

Il procedimento di accertamento delle domande tardive si svolge nelle stesse forme di cui all'art. 95. Il giudice delegato fissa per l'esame delle domande tardive un'udienza ogni quattro mesi, salvo che sussistano motivi d'urgenza. Il curatore dà avviso a coloro che hanno presentato la domanda, della data dell'udienza. Si applicano le disposizioni di cui agli articoli da 93 a 99.

Il creditore ha diritto di concorrere sulle somme già distribuite nei limiti di quanto stabilito nell'art. 112.Il titolare di diritti su beni mobili o immobili, se prova che il ritardo è dipeso da causa non imputabile, può chiedere che siano sospese le attività di liquidazione del bene sino all'accertamento del diritto.

Decorso il termine di cui al primo comma, e comunque fino a quando non siano esaurite tutte le ripartizioni dell'attivo fallimentare, le domande tardive sono ammissibili se l'istante prova che il ritardo è dipeso da causa a lui non imputabile.

Tribunale di....

SEZIONE FALLIMENTARE

 

Giudice delegato: Dott.______

 

FALLIMENTO n. __/_____ - Alfa Srl

 

Domanda di ammissione al passivo



La sig.ra Prima nata a ______ il ______, e residente in ______, Via ___________ n.___, C.F. _________________, rappresentata e difesa dagli Avv.ti _________________________ (C.F.: ____________) e _____________________ (______________________), elettivamente domiciliata in ______ Via __________ n.__ presso lo studio dell’Avv. _____________________ giusta delega a margine del presente atto (si dichiara di voler ricevere le comunicazioni e le notificazioni al seguente recapito: telefax: +_________________) pec ___________@_______.it

 

PREMESSO CHE

1) la ricorrente ha prestato la propria attività lavorativa alle dipendenze della Alfa s.r.l. già “Uno Srl” come impiegata di __° livello con contratto a tempo indeterminato dal ___________ al ___________, come si evince da lettera di assunzione e successiva lettera di licenziamento;
2) la sig.ra Prima ha ricevuto le retribuzioni dovute solamente sino al mese di ______ 2010;
3) nonostante i ripetuti solleciti l’istante è a tutt’oggi creditrice nei confronti della Alfa S.r.l. della mensilità di ______ 2010 per l’importo di € 1.000,00;
4) come si evince dalla documentazione allegata, la ricorrente è altresì creditrice nei confronti della Alfa S.r.l. dell’importo di € 4.000,00 a titolo di T.F.R. così come di seguito specificato:
€ 3.000,00 a titolo di T.F.R. rimasto in azienda;
€ 1.000,00 a titolo di T.F.R. non versato dalla Alfa S.r.l. al fondo pensione Omega S.p.A. relativamente agli anni _____ e _____;
5) il Tribunale Civile di ______, con sentenza del __________, dichiarava il fallimento n.__/____ della Alfa S.r.l.;
Tanto premesso, la sig.ra Prima, come sopra rappresentata, domiciliata e difesa,rassegna le seguenti

CONCLUSIONI

Voglia l'On.le Tribunale adito ammettere la sig.ra Prima al passivo del fallimento della Alfa S.r.l., in qualità di creditrice, per la somma di € 6.000,00 di cui € 1.000,00 a titolo di retribuzioni nonché € 5.000,00 a titolo di T.F.R. oltre interessi legali e danni da svalutazione monetaria sino alla data dell’effettivo soddisfo.
Con il favore delle spese relative alla presente procedura.
Si producono, in copia, i seguenti documenti, con disponibilità a produrre gli originali se richiesti:
1) lettera di assunzione del _________;
2) buste paga dal gennaio ____ all’ aprile ______;
3) Modello CUD ______ ;
4) Lettera di licenziamento del _____________;
5) Estratti conto degli anni ____ e _____ dei versamenti in conto TFR effettuati dalla Alfa sul fondo Omega S.p.A..
______,



Il sottoscritto PRIMO, nato a ____________ il __________, residente in ________, via ________n.______, C.F. ___________ informato ai sensi dell’art.4, comma 3, del d.lgs. n. 28/2010 della possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione ivi previsto e dei benefici fiscali di cui agli artt. 17 e 20 del medesimo decreto, come da atto allegato, delega a rappresentarlo e difenderlo, unitamente e disgiuntamente, in ogni stato e grado, anche esecutivo del presente procedimento, con ogni più ampio potere di legge - ivi compresa la facoltà di agire e resistere in riconvenzionale, di chiamare terzi in causa, di rinunciare ed accettare rinunce agli atti ed all’azione, di nominare sostituti, di transigere e conciliare, di incassare e quietanzare anche in relazione alle somme che saranno versate in sede esecutiva, di sottoscrivere qualsiasi atto giudiziale e stragiudiziale utile all'adempimento del mandato conferito - l’Avv. _____________ nel cui studio in _______, via _________, elegge domicilio. Ai sensi e per gli effetti della L. 675/96, come sostituita dal T.U. 196/03, dichiaro di avere ricevuta apposita informativa e presto il consenso al trattamento dei dati, compresi quelli sensibili, direttamente o anche tramite terzi per ottemperare agli obblighi previsti dalla legge e al mandato conferito.

 

 

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