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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

L'Impresa agricola rispetto al nuovo codice delle crisi d'impresa

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Nel nuovo CCII ( d.lgs. n. 14/2019) l'impresa agricola resta esclusa dalla procedura di liquidazione giudiziale , cosi come gia definito   dalla precedente disciplina dettata dalla legge fallimentare (r.d. n. 267/1942). L'art. 2, comma 1, CCII, definendo il “ sovraindebitamento ”, assoggetta alle procedure “minori”, ovvero alle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, alcuni soggetti in stato di crisi o di insolvenza, quali il consumatore, il professionista, l'imprenditore minore, le start-up innovative ed infine proprio gli imprenditori agricoli , escludendoli espressamente dalla liquidazione giudiziale e dalle altre procedure “maggiori”. Tale esclusione segue la distinzione operata dal Codice civile tra l'imprenditore commerciale, di cui all'art. 2195 c.c., e l'imprenditore agricolo di cui all' art. 2135 c.c. , esonerato dall'applicazione della disciplina dell'imprenditore commerciale, quale la tenuta delle scritture con...

Come presentare il ricorso per l'apertura della liquidazione controllata

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Nella disciplina dedicata alla liquidazione controllata del sovraindebitato (parte prima, titolo V, capo IX del CCI ) non ci sono norme che regolino compiutamente il contenuto del ricorso giudiziale per l'apertura della procedura. Nemmeno viene regolato l'elenco tassativo dei documenti obbligatori da allegare al ricorso, oltre alla relazione dell'O.C.C. (a differenza del previgente art. 14-ter, comma 2, L. n. 3/2012 , che richiamava l'art. 9, commi 2 e 3). Diversamente, per la ristrutturazione dei debiti del consumatore, i documenti obbligatori da allegare alla domanda sono disciplinati dall' art. 67, comma 2, CCI ; mentre per il concordato minore, i documenti obbligatori da allegare alla domanda sono disciplinati dall' art. 75, comma 1, CCI . Tuttavia, si ritiene che, con riguardo al ricorso giudiziale per l'apertura della liquidazione controllata, possa farsi riferimento all' art. 39, commi 1 e 2, CCI (parte prima, titolo III), il quale discipli...

Cosa succede al TFR del dipendente se l’azienda fallisce?

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Una delle domande che più mi venie rivolta in caso di fallimento (o di liquidazione giudiziaria) dell’azienda datore di lavoro è: Ma che cosa succede al mio TFR? In questo articolo scopriremo dunque cosa succede al TFR in caso di fallimento del datore di lavoro , cos’è il Fondo di Garanzia INPS per il TFR e i crediti di lavoro e come funziona, come fare domanda per recuperare il proprio TFR in caso di fallimento dell’azienda e, infine, quali sono le tutele previste in questo caso per i lavoratori che scelgono di conferire il proprio TFR in un fondo pensione negoziale. Quando si decide se lasciare o meno il proprio TFR in azienda , uno dei dubbi riguarda la possibilità di fallimento dell’azienda. Infatti, chi decide di lasciare il TFR in azienda consente al datore di lavoro di trattenere una cifra mensile che viene accumulata, rivalutata e che poi deve essere corrisposta al lavoratore: al momento della fine del rapporto di lavoro ; nei casi particolari in cui il lavoratore ric...